Sussidiario Egoista

(2009 – 2012)

Non sono mai riuscito a tenere un diario in modo costante, ma è qualcosa che esercita in me un fascino incredibile, tanto da sentire l’esigenza, durante gli anni, di raccogliere oggetti, impressioni sfuggenti e piccoli appunti di vita. Il Sussidiario Egoista si è rivelato il contenitore adatto per tutti quei cimeli e quei giorni passati, fragili e biodegradabili: un archivio “egoista”, per la personale “memoria storica” del sottoscritto. “Sussidiario” sia perché mi è di supporto nella comprensione retroattiva della mia vita, sia perché mi fa pensare a quei libri consegnati ai bambini delle scuole elementari, per imparare a gestire gli strumenti di conoscenza che si porteranno dietro negli anni a venire; e in fondo questo mio incollare, scrivere e poi scannerizzare, aggiungendo ulteriormente, in digitale, piccoli ritocchi (o creazione ex novo, totalmente immateriali), è fondamentalmente un gioco di bambino, che mi aiuta a ripercorrere episodi passati e a leggerli in una chiave inedita grazie al filtro del tempo e alla suggestione data da possibili accostamenti con vite e pensieri altrui. Quando è cominciato, il Sussidiario Egoista, non aveva una direzione precisa e le pagine si componevano da sole, con l’istinto e l’improvvisazione (quasi una sorta di sedimentazione naturale di ricordi); successivamente però, ho sentito sempre più forte, la necessità di un progetto, di una pre-visualizzazione della pagina che andavo a comporre: ogni ricordo allora si è arricchito di una serie di divertissement e accostamenti che rimandano ad altre vite più autorevoli da cui poter attingere esperienze, di una struttura che lascia sempre meno spazio al caso e un continuo sguardo verso il mondo del medium fotografico con le sue caratteristiche tecniche e filosofiche; dando come risultato finale, una fotografia bidimensionale, appiattita in tutte le sue componenti, ridotta a pensiero, a idea senza alcun appiglio materiale.

 

 

 



Una risposta a “Sussidiario Egoista”

  1. […] del Castello di Calenzano con La progettazione istintiva, protagonista Alessandro Pagni che, da “Sussidiario Egoista” (premio Confini edizione 2009) ha proseguito con una originale indagine artistica rivolta […]